Le lesioni cerebrali traumatiche causate da un colpo, un impatto o uno scuotimento della testa sono diventate uno dei principali fattori di rischio per la salute delle persone di età superiore agli 80 anni, causando demenza e peggioramento della loro salute.
Secondo studi di prevenzione sanitaria realizzati in diverse residenze per anziani:
“Le lesioni cerebrali traumatiche negli adulti di età superiore agli 80 anni sono un fattore di rischio per la demenza e il peggioramento della salute”
Pertanto, le lesioni cerebrali traumatiche devono essere seguite dalla prevenzione per evitare complicazioni fisiche, psicologiche e sociali negli anziani, nonché la perdita di speranza e qualità della vita nel processo di invecchiamento.
Negli studi condotti per identificare i fattori di rischio associati a tali lesioni, sono stati analizzati adulti di età pari o superiore a 80 anni di entrambi i sessi, considerando come casi le persone che hanno subito cadute nei 6 mesi precedenti l’ingresso in residenza.
Prevenzione ai nuovi fattori di rischio
Secondo studi recenti, 1 anziano su 4 è caduto nell’ultimo anno.
Sebbene l’invecchiamento stesso sia un fattore di rischio per le cadute, ci sono altri fattori aggiunti, disabilità di base, polifarmacia, diabete, incontinenza urinaria e persino paura di cadere sono variabili precedenti associate alle cadute.
Va notato che le cadute sono la principale causa di frattura dell’anca negli anziani, dovendo entrare in un centro specializzato per riprendersi da una frattura dell’anca.
È evidente, quindi, la necessità di attuare protocolli e un intervento efficace che produca risultati benefici nella persona, sia fisicamente che emotivamente.
In questo senso viene sottolineata l’importanza del recupero della mobilità grazie a programmi individualizzati di riabilitazione e fisioterapia, allenamento della forza muscolare e dell’equilibrio, rafforzati con l’apporto proteico di diete arricchite.
Una delle soluzioni è prevenire la sindrome da immobilità: Un insieme complesso di segni e sintomi che si manifestano a causa della perdita del movimento articolare e dell’instabilità posturale, compromettendo l’autonomia, generando disabilità, fragilità e persino la morte nell’anziano.