Le persone anziane possono attraversare momenti di confusione mentale che possono lasciare disorientati i propri familiari. Visto che è una situazione che può accadere è bene essere preparati per affrontarla con razionalità per essere davvero un sostegno per i nostri cari.
Ma che cos’è la confusione mentale? È una condizione in cui si ha difficoltà a ragionare velocemente e lucidamente; la persona appare disorientata, non riesce a collocarsi correttamente nello spazio e nel tempo.
Può manifestarsi in modi diversi: spesso con la difficoltà a ricordare eventi accaduti anche di recente, o con un senso di smarrimento, o con un comportamento che risulta inconsueto a chi conosce la persona che lo manifesta. Una persona docile potrebbe risultare aggressiva o una persona molto attiva potrebbe diventare indolente, nei casi più gravi possono essere presenti anche allucinazioni ed alterazioni del ritmo del sonno.
Questa situazione può riguardare giovani ed anziani, ma è certamente è più frequente in questi ultimi. Nel loro caso è necessario distinguere tra stato confusionale occasionale e permanente che potrebbe indicare l’inizio di una forma di demenza.
La confusione mentale occasionale può essere una conseguenza di tantissime cause diverse tra cui disfunzioni alla tiroide, diabete, anemia, ictus, infarto, toxoplasmosi ma anche una caduta, un’infezione, la febbre o l’abbassamento dei livelli di potassio nel sangue possono avere tutti come conseguenza lo stato confusionale. Una causa dello stato confusionale anziani molto comune è l’ospedalizzazione che può generare una situazione che tende a regredire con il ritorno a casa.
La confusione mentale negli anziani può durare qualche ora o qualche giorno, sparire per poi tornare in altri momenti.
Qual è il giusto approccio al problema?
Occorre prima di tutto puntare l’attenzione sul fatto che si tratta di una situazione che può regredire. Quando una persona anziana evidenzia uno stato confusionale, spesso i parenti pensano che ormai abbia perso la testa e che non tornerà mai ad essere quello di prima. Non è così. Come abbiamo già detto a volte si tratta dei primi segni della demenza, ma in altri casi si assiste a un recupero totale dell’anziano.
Come comportarsi?
Abbiamo detto però che la confusione mentale degli anziani può essere la conseguenza di tante cause, alcune delle quali molto gravi come ictus ed infarto: la prima cosa da fare, quindi, è quella di richiedere l’intervento di un medico che potrà effettuare una diagnosi e consigliare la cura adeguata. In presenza di sintomi che lasciano pensare a qualcosa di più grave come sudore freddo, febbre, brividi violenti e capogiri.
Se a prendersi cura della persona anziana non è la famiglia, sarebbe opportuno non dare per scontato che le persone che la assistono la conoscano perfettamente e comprendano che alcuni cambiamenti della personalità potrebbero essere il sintomo di un delirium. La cosa migliore è quella di segnalare qualsiasi particolarità abbiate notato.
Una cosa assolutamente fondamentale da fare per i familiari è quella di mantenere la calma e reagire con dolcezza alla situazione affinché la persona si senta tranquillizzata ed orientata. Le parole con cui ci si rivolge a lei devono essere semplici, per aiutarla a comprendere cosa deve fare e come tranquillizzarsi. Nella confusione mentale anziani perdere la calma è una cosa da evitare così come lo è inondare la persona con una marea di informazioni che aggraverebbe solo la situazione.
Tenete a sua disposizione un orologio e un calendario affinché pian piano torni ad assumere il senso del tempo e dello spazio. Gli ansiolitici spesso possono peggiorare la situazione perché aggravano la sensazione di assenza e di confusione dell’anziano. Sarà comunque il medico a valutare la cura.
Sarebbe consigliabile che l’anziano che ha mostrato confusione mentale riceva assistenza continua. Quando è possibile è meglio non fare troppi cambiamenti alla sua routine quotidiana, senza inutili trasferimenti o tante persone diverse in assistenza.